La progettazione e realizzazione di studi dentisti richiede varie competenze professionali, che riguardano non solo l’ambito progettuale, ma anche la conoscenza di specifiche normative in materia. Per la creazione o la ristrutturazione di uno studio dentistico, è quindi necessario rivolgersi ad architetti e geometri specializzati in questo particolare settore, in grado di progettare gli spazi cercando di coniugare le esigenze operative e pratico-funzionali del medico e del suo staff, nonché trasmettere qualità e professionalità ai pazienti, in modo da farli sentire sicuri e a loro agio, oltre a fidelizzarli.
Uno studio dentistico, e gli studi medici in generale, devono esprimere massima competenza e professionalità, esperienza ed affidabilità, oltre a trasmettere un’immagine esteticamente gradevole, accogliente e rassicurante per i pazienti.
In questo articolo-guida andremo a vedere come organizzare gli spazi in uno studio dentistico.
Per organizzare gli spazi di uno studio dentistico è necessario tener conto di criteri fondamentali che garantiscano:
Funzionalità
Sicurezza
Privacy
Accessibilità
Oltre a soddisfare i predetti requisiti, il design degli spazi di uno studio dentistico deve essere studiato in modo tale da:
ottenere il massimo beneficio e la massima funzionalità
ricavare un perfetto adattamento degli impianti
garantire la conformità a norme e legislazioni vigenti
Tutto ciò va studiato e progettato tenendo conto delle esigenze attuali, e prevedendo al tempo stesso anche le eventuali necessità future, in termini di volume di pazienti da ricevere e numero di attrezzature.
Anzitutto, uno studio dentistico deve prevedere la presenza di ambienti ben differenziati, tra:
aree destinate ai pazienti
aree riservate agli operatori
Le principali zone da ricavare negli spazi di uno studio dentistico sono:
desk reception
sala d’attesa
una o più sale per le prestazioni, ed eventuale laboratorio e/o sala per raggi X
sala di sterilizzazione
spazi adibiti al deposito di attrezzature, strumentazioni e materiale d’uso in genere
spazio per deposito materiale sporco-pulito
servizi igienici distinti per utenti e personale
Per rendere il tutto funzionale e garantire anche la giusta privacy, gli spazi devono essere organizzati considerando i diversi flussi (medici, pazienti e personale) che convivono in uno studio dentistico, evitando che gli stessi flussi si incrocino.
A tal fine, una delle soluzioni più in uso è l’utilizzo di porte che uniscono direttamente 2 sale fra loro contigue, in modo che il personale medico e il suo staff possano spostarsi senza per forza dover sempre passare dal corridoio.
In caso di spazi sufficientemente grandi, un’altra soluzione può essere la realizzazione di doppi corridoi: uno per il personale medico-tecnico ed uno dove transitano solo i pazienti.
Appena varcato l’ingresso di uno studio dentistico, il paziente si trova nella zona reception. Il desk rappresenta quindi il “biglietto da visita” dello studio. È l’area che trasmette al paziente l’immagine dello studio, della professionalità e delle competenze del medico. Per questo, l’area della reception deve subito dare una bella impressione e trasmettere una sensazione accogliente e piacevole. Deve anzitutto essere ordinata, pulita e bene organizzata, con balconi a doppia altezza e pochi e semplici elementi decorativi.
Nella zona del desk devono inoltre essere collocati tutti i dispositivi utili per la gestione dell’attività interna dello studio: rispondere al telefono, fissare gli appuntamenti, gestire pagamenti e fatturazione.
Nel progettare uno studio dentistico, una particolare cura va destinata alla sala d’attesa. Dal punto di vista logistico, la sala d’attesa deve essere funzionale, e quindi equamente distante tra la reception e le sale operative.
Inoltre, deve essere un ambiente accogliente e – per quanto possibile – rasserenante. Nell’attesa, il paziente deve infatti sentirsi a proprio agio. Per questo, la sala d’attesa di un dentista deve essere uno spazio pulito e ordinato, arredato con elementi dalla linea semplice.
Le sedute (sedie, poltroncine o divanetti) devono essere comode e, al centro della stanza, è da prevedere la presenza di un tavolino con opuscoli e riviste per ingannare l’attesa.
Si consiglia l’inserimento di alcuni dettagli decorativi volti a indurre il rilassamento, come una pianta o un quadro dai colori tenui o nei toni del blu.
Se il target dello studio prevede anche pazienti in età pediatrica, si suggerisce la presenza di un angolo con piccole sedie in plastica colorata, libri per bambini e giocattoli sistemati su un tavolo o in una cesta.
Nella progettazione di uno studio dentistico, l’area centrale è la zona operativa, ossia la stanza dove il dentista, l’igienista, l’odontotecnico o altro professionista esegue le prestazioni. Nella zona operativa, la funzionalità deve essere al primo posto.
Lo spazio centrale dell’area operativa è occupato dal riunito odontoiatrico, comunemente chiamato “poltrona”. Questo blocco operativo deve comprendere la faretra degli strumenti, la lampada scialitica e l’impianto idrico completo.
Nella sala operativa, inoltre, devono essere previsti spazi per la sterilizzazione e mobili pratici e funzionali, in genere provvisti di rotelle per agevolare gli spostamenti.
Per quanto riguarda i materiali, nell’area operativa di un dentista è bene optare per materiali che favoriscono la sanificazione e l’igienizzazione, come metallo e laminati plastici.
È inoltre fondamentale attrezzare quest’area di uno studio dentistico con un sistema di ventilazione per il rinnovo dell’aria, al fine di garantire la manutenzione di apparecchiature e attrezzature mediche, e contrastare la riproduzione di agenti infettivi.
Attigua all’area operativa, in uno studio dentistico ci deve essere la sala di sterilizzazione: il luogo dove strumenti e attrezzature vengono adeguatamente sterilizzati e conservati.
Per la funzione a cui è preposta, la sala di sterilizzazione di un dentista deve rispondere determinati requisiti strutturali e tecnologici richiesti dalla normativa.
In primo luogo, la sala di sterilizzazione deve essere collocata in un punto dello studio in cui sia difficile incrociare il flusso dei pazienti e, in caso di assenza di finestre, deve essere dotata di un sistema di aspirazione forzata dell’aria per garantire un ricambio d’aria ed evitare il surriscaldamento dell’ambiente.
La stanza di sterilizzazione deve essere presentare 4 zone:
raccolta, pulizia e disinfezione, con uno o due lavatoi, oltre a vari contenitori dove riporre il necessario per disinfettare gli strumenti
sterilizzazione, con autoclave a vapore di tipo B, dotata di pompa per il vuoto frazionato, conforme alla normativa UNI EN
imbustamento e sigillatura
stoccaggio
La sala per le radiografie deve essere contigua alla sala operativa e deve rispondere a tutte le misure di sicurezza minime richieste dalla normativa vigente.
In primo luogo, questa area deve essere segnalata apponendo sulla porta d’accesso la scritta “X-Ray”, accompagnata dal simbolo internazionale delle radiazioni ionizzanti.
Con spazio sufficiente, è consigliabile prevedere una zona destinata esclusivamente al personale della clinica, dove gli operatori possano riporre i loro effetti personali e cambiarsi.
D grande utilità, l’eventuale lavanderia è una stanza dove conservare gli abiti da lavoro, evitando così ogni genere di contaminazione. In questo ambiente, è quindi fondamentale mantenere una temperatura che resti al di sotto dei 24 gradi, per evitare il proliferare di virus, batteri e agenti patogeni tra i vestiti sporchi, in attesa del lavaggio.
Nella progettazione degli studi dentistici, un elemento importante da considerare, e da studiare e valutare con grande attenzione, è l’elemento luce.
Anzitutto, è bene sfruttare la presenza di finestre e porte-finestre per far entrare il più possibile la luce naturale. In ogni caso, la luce artificiale è comunque sempre necessaria.
La scelta della tipologia di luce varia in base agli spazi dello studio.
Nella sala attesa, che deve trasmettere il massimo comfort ai pazienti, è bene optare su una illuminazione nei toni neutri o caldi, collocando i sistemi di illuminazione in modo tale da evitare ombre e fastidiosi abbagliamenti.
Nella zona operativa, sono invece da prediligere le luci fredde, che garantiscono il massimo della visibilità, per favorire un lavoro di massima precisione.
In generale, si consiglia l’impiego di sorgenti luminose a basso consumo.
Fino a qualche anno fa, gli studi dentistici, e gli studi medici in generale, erano totalmente bianchi, per dare l’idea di massima igiene assoluta. Tuttavia, il bianco totale, un po’ asettico, intimorisce un po’, perché richiama alla mente l’immagine dell’ospedale. Per questo, oggi, in alcuni studi dentistici si tende ad utilizzare tinte tenui, come i colori pastello, magari cercando un rimando con il logo.
In uno studio dentistico è necessario prevedere la presenza di 2 toilette divise: una per i pazienti ed una ad uso esclusivo del personale.
I servizi igienici destinati ai pazienti devono essere adeguatamente segnalati e trovarsi in aree di transito, possibilmente nei pressi della sala d’attesa.
La zona del lavandino e della toilette devono essere, preferibilmente, divise da una porta.
Sono da prediligere gli elementi sospesi, al fine di facilitare l’accesso ai disabili. Si consiglia inoltre l’impiego di rubinetti automatizzati.
Al fine di massimizzare il comfort, nell’organizzare gli spazi di uno studio dentistico, è importante prevedere un sistema di isolamento acustico per isolare fra loro le varie stanze e, se lo si desidera, prevedere un sistema di diffusione sonora come sottofondo, in tutti gli ambienti o solo in sala attesa.
Il D.P.R. 14/01/97 e la dgr 38133/98 defiscono i requisiti minimi, strutturali e tecnologici, relativi alle attività ambulatoriali odontoiatriche.
Inoltre, con la dgr 5724/01, le Regioni hanno emanato le “Indicazioni per la riclassificazione dell’attività odontoiatrica, degli studi professionali e della chirurgia ambulatoriale”.
Architetti e geometri incaricati di progettare e realizzare gli studi dentistici, devono quindi essere a conoscenza di tutte le normative, dei vincoli normativi prescritti dall’ASL di riferimento e dei vari aspetti tecnici in materia.
Inoltre, i professionisti devono fare un sopralluogo per studiare i singoli ambienti funzionali ed effettuare un’analisi degli impianti necessari, sulla base del tipo di attività svolta, i flussi, le abitudini e le necessità funzionali, per poter calibrare le scelte architettoniche più appropriate.
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