Ristrutturazione studio dentistico: progettazione, vantaggi e normativa
La ristrutturazione studio dentistico è un tipo di intervento che viene richiesto sempre più frequentemente. Uno studio dentistico, come in generale gli ambulatori medici, sono luoghi chiamati ad esprimere competenza, professionalità ed affidabilità. Inoltre, devono anche saper trasmettere un senso di rassicurante accoglienza ai pazienti, a cui unire un aspetto estetico gradevole. Periodicamente, è quindi necessario rinnovare gli ambienti sanitari. Nel caso specifico degli studi dentistici, la ristrutturazione viene di solito richiesta per un cambio generazionale (il figlio o la figlia che subentra al genitore odontoiatra). Altri casi piuttosto comuni sono gli specialisti che si associano ed aprono un nuovo centro odontoiatrico, oppure dentisti affermati che, consapevoli dell’importanza che oggi ha l’immagine, investono nel restyling del loro studio.
In ogni caso, la progettazione e la realizzazione di studi dentistici sono lavori da affidare a professionisti specializzati, come l’architetto Zilli e il geometra Papa di Spazi Srl. Trattandosi di un ambito medico-sanitario, sono infatti richieste competenze professionali che riguardano sia la progettazione, come anche la conoscenza di normative del settore specifiche.
Perché procedere con la ristrutturazione studio dentistico
Come già abbiamo accennato all’inizio, ci sono vari motivi per decidere di procedere con la ristrutturazione di uno studio dentistico. In generale, si può scegliere di procedere con la ristrutturazione del proprio studio dentistico puramente per fini di immagine, oppure perché è necessario per adeguarsi alle normative.
Marketing
Nel primo caso, ossia ristrutturare uno studio dentistico ai soli fini dell’immagine, è una mossa di marketing vincente. Rinnovare il proprio studio, presentandolo agli occhi dei pazienti (abituali e potenziali) con una veste esteticamente più moderna e curata, oltre che più accogliente, confortevole e funzionale nell’organizzazione degli spazi, è sicuramente una scelta che dona all’attività e al professionista che vi opera all’interno un’immagine di professionalità e di efficienza. Non è casuale il fatto che, quando si sceglie di ristrutturare lo studio medico per “fare bella figura”, gran parte degli interventi coinvolgono principalmente gli spazi di rappresentanza, come la reception e la sala d’attesa.
Adeguamento normativo
Ci sono poi casi in cui la ristrutturazione dello studio dentistico non è una scelta del proprietario/professionista, ma una vera e propria necessità per allinearsi con le normative del settore che, con il trascorrere degli anni, si modificano, diventando sempre più stringenti. Questo accade soprattutto per gli studi “ereditati”, che sono stati quindi costruiti anzitempo, e per gli studi ormai datati. In questi casi, procedere con la ristrutturazione adeguandosi alle normative vigenti è fondamentale per non andare incontro a sanzioni, spesso anche molto gravose, se non addirittura alla chiusura dell’attività.
Ristrutturazione studio dentistico: studio preliminare
La ristrutturazione di uno studio medico mira alla valorizzazione dei suoi ambienti, rendendoli più funzionali per il medico e il suo staff, e più accoglienti dal punto di vista dei pazienti. La prima fase della ristrutturazione deve quindi partire da un’analisi attenta e precisa dell’immobile, e delle sue condizioni attuali.
Sulla base di questa analisi preliminare, e tenendo conto delle esigenze e delle richieste del cliente, nonché del budget messo a disposizione, è quindi possibile cominciare a pensare ad una ridefinizione degli spazi.
Ristrutturazione studio dentistico: i principali interventi
Al di là dei gusti estetici stilistici, uno studio dentistico deve prevedere una certa organizzazione degli spazi e rispettare determinate norme e requisiti.
Premesso che ogni ristrutturazione viene considerata come caso singolo ed unico, ci sono alcuni interventi che di solito rientrano in questo tipo di intervento.
Suddivisione degli ambienti
Negli studi dentistici più datati, di solito, la reception coincide con la sala d’attesa. L’ideale sarebbe invece che queste 2 aree restino separate. L’area d’accoglienza è spesso adibita anche allo svolgimento delle pratiche amministrative. Oltre a fissare gli appuntamenti, infatti, il personale addetto alla segreteria emette fatture e riceve pagamenti. Operazioni che è meglio evitare di fare in maniera troppo esposta. Tale zona deve quindi offrire al cliente una certa privacy e riservatezza. Uno spazio a sé va invece riservato alla sala d’attesa. Se lo studio prevede servizi odontoiatrici rivolti anche ai più piccoli, l’ideale sarebbe adibire una zona della sala d’attesa ai bambini, con arredi pensati su misura per loro. La divisione tra zona d’accoglienza e area d’attesa può essere effettuata anche tramite interventi di tipo non irreversibile.
Abbattimento delle barriere architettoniche
La normativa prevede la necessità di adeguare spazi e ambienti affinché siano accessibili alle persone con problemi di mobilità. Alcuni studi odontoiatrici più all’avanguardia, addirittura, hanno predisposto una pedana che permette al paziente di ricevere le cure dentistiche stando sulla sua carrozzina. In tal senso, anche il bagno è spesso oggetto di ristrutturazione, per migliorarne funzionalità e impatto estetico, oltre che per permettervi l’accesso ai soggetti con mobilità ridotta.
Sostituzione infissi e rivestimenti
Fra le principali opere di ristrutturazione, la sostituzione dei serramenti e dei rivestimenti ha scopo puramente estetico. Spesso, si procede con questo genere di interventi per ammodernare uno studio di vecchia data, rinnovandolo nella sua immagine.
Ristrutturazione studio dentistico: l’organizzazione degli spazi
Per organizzare e riorganizzare gli spazi di uno studio dentistico occorre considerare criteri che garantiscano:
Funzionalità
Accessibilità
Privacy
Sicurezza
Conformità a norme e legislazioni vigenti
I principali spazi di uno studio dentistico vanno distinti tra
aree destinate ai pazienti: reception e sala d’attesa
aree riservate agli operatori: sale operative, sala di sterilizzazione, laboratorio, sala per raggi X, spazi dove riporre attrezzature, strumentazioni e materiale d’uso, spazio per il deposito di materiale sporco-pulito
Tutti gli ambienti devono essere organizzati in modo tale da garantire la massima funzionalità operativa e garantire la privacy, evitando che i due flussi (quello del medico e degli operatori, e quello dei pazienti) si incrocino.
Per approfondire il tema della realizzazione di studi dentistici, si rimanda al nostro articolo dedicato sulla progettazione e l’organizzazione degli spazi.
Ristrutturazione studi dentistici: le apparecchiature
Spesso, i medici che decidono di ristrutturare il proprio studio, investono anche nell’ammodernamento degli impianti. In particolare, viene richiesta l’implementazione di varie predisposizioni per poter implementare, magari in un successivo momento, le proprie attrezzature e la gestione operativa dello studio. Dal punto di vita della riorganizzazione degli spazi, ciò si traduce nella creazione di spazi accessori da adibire, ad esempio, a sala riunione o ambiente in cui allestire un’altra postazione medica, oppure un nuovo macchinario per implementare i servizi offerti dallo studio.
Ristrutturazione studio dentistico: la normativa
La normativa relativa agli studi dentistici è abbastanza complessa. La principale norma di riferimento è il Decreto del Presidente della Repubblica in data 14 gennaio 1997, che dispone che vengano adibiti spazi chiusi e circoscritti per ogni funzione. Pertanto, in fase di progettazione o di ristrutturazione di uno studio dentistico, è necessario prevedere uno specifico locale per i seguenti scopi:
attesa
attività amministrative
servizi igienici riservati al personale
servizi igienici per gli utenti
deposito di attrezzature e strumentazione
deposito di materiali di scarto
Inoltre, con la dgr 5724/01, ogni Regione ha emanato le “Indicazioni per la riclassificazione dell’attività odontoiatrica, degli studi professionali e della chirurgia ambulatoriale”.
I professionisti incaricati di progettare e realizzare la ristrutturazione di studi dentistici devono quindi conoscere tutte le normative vigenti e i vincoli normativi prescritti dall’ASL di riferimento.
Ristrutturazione studio dentistico: permessi e autorizzazioni
Allo stato attuale, se gli interventi da eseguire rientrano nella cosiddetta “edilizia libera”, ossia non incidono sulla struttura, sugli impianti e sulla volumetria dell’immobile, è possibile procedere con gli interventi di ristrutturazione senza dover chiedere alcun permesso né autorizzazione. Di contro, per interventi “invasivi”, a seconda dei casi, è necessario fare richiesta e presentare i relativi permessi. Le autorizzazioni principali sono 2.
SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Permesso da richiedere in caso di interventi riguardanti le componenti strutturali e gli impianti
CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata). Titolo abilitativo necessario in caso di interventi che vanno ad incidere solo sulla planimetria, come ad esempio: ampliamento di stanze, ampliamento di porte e finestre, abbattimento di muri tramezzi, etc…
Spazi Srl, specialisti nella progettazione e ristrutturazione di studi dentistici ed odontoiatrici
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Grazie alla loro comprovata esperienza nel settore, l’architetto Luigi Zilli e il geometra Federica Papa di Spazi Srl, sono in grado di proporti un progetto di ristrutturazione pensato nei minimi dettagli, che metta al primo posto l’accessibilità e la funzionalità degli spazi, rispecchiando al tempo stesso la personalità del medico o l’immagine del brand dell’ambulatorio.
Con una soluzione “chiavi in mano”, ti consegneranno il tuo studio completamente rinnovato, rispettando tempistiche e budget definito. Per ogni tipo di progetto, i professionisti di Spazi Srl offrono inoltre supporto consulenziale e si occupano inoltre della richiesta delle necessarie autorizzazioni per strutture sanitarie di nuova realizzazione, come anche per il riammodernamento di studi che esistono già, in modo tale che ogni lavoro risulti conforme alla normativa vigente e in linea con i regolamenti comunali.
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